Tra referendum, Evangelii Gaudium e AC
Mi sono sentito spesso chiedere : «ma l’Azione Cattolica per cos’è? Per il SI o per il NO?». E sinceramente mi rendo conto che la risposta è difficile. E’ difficile, perché rispondere che è possibile che non ci sia una risposta sconvolge un po’. Nella società del muro contro muro, con una opinione pubblica ormai devastata da anni di contrapposizioni di principio (che non fanno mai in tempo a scendere al merito), rispondere che l’Associazione aiuta a formarsi una opinione ma poi la decisione è del singolo, e che non c’è una scelta per forza giusta o sbagliata, rischia di essere politicamente scorretto (a volte anche dentro l’associazione). Questo, a mio avviso, è un carisma speciale della nostra associazione, da tenere stretto: scegliamo che è molto più importante formare, su molti temi, piuttosto che occupare spazi mediatico-politici. Preferiamo pensare e riflettere, piuttosto che appoggiare linee politiche. Una formazione profonda, radicata in un Credo che però si fa storia personale, variegata, non inscrivibile in schemi preconfezionati.
Lo stile dell’approfondimento, dello studio personale, ma anche del rispetto delle opinioni altrui, è fondamentale per avere una società che collabora e dialoga. Una enorme riforma costituzionale, una riforma della cosiddetta Costituzione materiale (cioè il concreto svolgersi della costituzione formale) sarebbe contagiare dello stile associativo la nostra società. Quanti frutti darebbe un vero dialogo, con un approfondimento a monte delle tematiche? Ma lo sappiamo bene: formare, formarsi, approfondire, richiede tempo. Bisogna rifuggire dalla tentazione di riformare la nostra associazione prescindendo da questi veri e propri pilastri; i frutti richiedono tempo e lavoro.
Questa intuizione guida la riforma immaginata da Papa Francesco, una riforma che parte dai cuori, quando ci dice nell’Evangelii Gaudium[233]: Dare priorità al tempo significa occuparsi di iniziare processi più che di possedere spazi.
Paolo Rametta, consigliere Giovani di AC e Consigliere della Fondazione Opera G. Toniolo