Si annullano le distanze fra centro e periferia

Al termine dell’anno associativo, in tempo di verifica e programmazione, Consiglio Diocesano e Presidenti Parrocchiali di AC tracciano le linee direttive per l’anno futuro. Mentre questo numero va in stampa, i “lavori” sono ancora in fase iniziale ma già emergono chiare alcune istanze.

USCITA

Sollecitazione evangelica a cui siamo richiamati dal Papa (“tutto in chiave missionaria… è il paradigma dell’AC!” udienza 3/05/2014) e dal nostro Vescovo (“la nostra deve essere una Chiesa che va incontro all’uomo, ovunque viva e operi” PP 71), l’uscita è fulcro della nostra azione. È innanzitutto annuncio del Vangelo in forma personale e associata, ma è anche accompagnamento di chi sul territorio desidera impegnarsi con noi a tal fine.

VICARIATO

L’AC da sempre abita con attenzione sia la dimensione parrocchiale che quella diocesana. Esistono però livelli “intermedi” ancora poco vissuti, nei quali spenderci contro le diffidenze e per la vera comunione. In unità pastorali, zone e vicariati le iniziative AC possono avere maggiore significatività e al contempo porre il seme per una migliore collaborazione.

CORRESPONSABILITÀ

Chiunque, secondo le proprie possibilità, può dare il proprio contributo a “far bene l’AC”. Nell’ideazione e preparazione della vita associativa il Consiglio coinvolgerà sempre più i presidenti parrocchiali e quanti vogliano unirsi.

CONCRETEZZA

Molti i contenuti a nostra disposizione: dal Piano Pastorale “Una chiesa con le porte spalancate” ai futuri Convegno ecclesiale, Sinodo per la Famiglia e anno della Misericordia. L’AC ha il compito di tradurre in realtà le indicazioni, secondo gli ambiti di catechesi, liturgia e carità, a tutti i livelli fino alla vita parrocchiale, e secondo i bisogni e le diverse propensioni verso cui ogni realtà locale si dimostrerà orientata.Avere lo sguardo fisso al di fuori di noi; animare i vari livelli organizzativi della diocesi; crescere nella corresponsabilità con tutti i fedeli laici di buona volontà; far bella la vita di associazione; obiettivi comuni, commistione e relazioni personali… E capiremo come non esistano distanze tra le membra dell’unico corpo che è la Chiesa.

Michela Farano
Consigliere Giovani di AC

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