Speciale Adesioni 2018 – Lettera del Presidente
Carissime amiche e carissimi amici,
siamo arrivati al 150° compleanno dell’Azione cattolica!
Abbiamo ancora negli occhi e nel cuore l’esperienza dell’aprile scorso in cui papa Francesco è stato parecchio tempo con noi e con l’AC di tutto il mondo a stimolarci e a guidarci col suo paterno affetto.
«L’impegno che assumono i laici che aderscono all’Azione Cattolica guarda avanti. È la decisione di lavorare per la costruzione del regno. Non bisogna “burocratizzare” questa grazia particolare perché l’invito del Signore viene quando meno ce lo aspettiamo …tutti hanno diritto a essere evangelizzatori… non siate dogane… Un’Azione Cattolica più popolare, più incarnata, vi causerà problemi, perché vorranno far parte dell’istituzione persone che apparentemente non sono in condizioni di farlo: famiglie in cui i genitori non si sono sposati in Chiesa, uomini e donne con un passato o un presente difficile ma che lottano, giovani disorientati e feriti. È una sfida alla maternità ecclesiale dell’Azione Cattolica; ricevere tutti e accompagnarli nel cammino della vita con le croci che portano sulle spalle. Tutti possono partecipare a partire da ciò che hanno e con quel che possono. Per questo popolo concreto ci si forma. Con questo e per questo popolo concreto si prega. Che l’Azione Cattolica offra lo spazio di accoglienza e di esperienza cristiana a quanti, per motivi personali, si sentono “cristiani di second’ordine”» papa Francesco al Congresso del Forum Internazionale dell’Azione Cattolica – Roma, aprile 2017.
L’ “enciclica dei gesti” che papa Francesco ci presenta ogni giorno scuote le nostre coscienze e allo stesso tempo ci sostiene nel nostro impegno quotidiano con la sua carica di speranza e di entusiasmo.
Anche l’icona evangelica «Vi precede in Galilea» (Mc 16,7) scelta dal Consiglio nazionale per illuminare il prossimo triennio associativo ci deve guidare nel rileggere la storia di ognuno di noi alla luce della Resurrezione di Gesù, sollecitandoci alla “conversione missionaria” più volte invocata da Papa Francesco per le nostre comunità. Per realizzare la comunione ecclesiale attraverso l’AC e imparare a discernere e comprendere, per viverla, la volontà di Dio.
Sono 150 anni che l’AC aiuta tutti noi a vivere con la Chiesa e nella Chiesa, per mettere in pratica nelle nostre realtà uno stile di speranza e di tenerezza, per essere insieme vicini alla vita delle donne e degli uomini, dove essa si realizza, nel mondo, anche fuori dalle chiese e insieme riscoprire le tracce del Risorto già presenti in questa storia di oggi.
Accettiamo volentieri la sfida che ci ha consegnato papa Francesco!
Se abbiamo scelto di stare nell’Azione cattolica è perché vogliamo continuare a scegliere ogni giorno di essere amici di Gesù e amici tra di noi, e aiutarci ad avere un cuore capace di comprendere l’altro, nelle sue gioie e principalmente nei suoi dolori, nell’atteggiamento di chi accoglie e accompagna, e aiuta a discernere nel bene e a integrare nella comunità.
Vogliamo camminare insieme per fare da ponte a partire dalla Chiesa, dove attingiamo la grazia di Dio, le motivazioni e la libertà per continuare a portare la buona notizia di Gesù là dove il Signore ci chiama a vivere e a testimoniare il suo amore.
Vogliamo aiutarci e aiutare a crescere nella fede per essere segno concreto di speranza, anzi vogliamo diventare organizzatori della speranza che nasce dalla nostra amicizia con Gesù, stando dentro le nostre comunità con lo stile di chi unisce e non divide, di chi sa fare unità perché ha imparato – con l’aiuto dei sacramenti cristiani – a farla nella propria vita. Così potremo aiutare il nostro mondo e il nostro Paese a ritrovare quella forza morale e quella coesione sociale di cui ha bisogno.
È questo l’orizzonte dell’Ac per il prossimo triennio, che troverà concretezza nei nostri volti, nelle nostre parole, nelle nostre scelte, e nelle storie delle persone e dei luoghi della nostra realtà diocesana. Sta a noi ora trovare il modo di incarnare l’invito di papa Francesco per tenere viva quella “passione cattolica”, “la passione della Chiesa, e vivere la dolce e confortante gioia di evangelizzare”.
La buona notizia è arrivata anche a noi, e noi non possiamo nasconderla! Buon anno associativo a tutti, in particolare ai più piccoli!
Un abbraccio a ciascuno di voi!
Lorenzo