Camminare insieme, con la Chiesa, nel mondo
a cura di Dario Caturegli
La relazione è la categoria che ci riguarda come cristiani e che deve guidare il modo
l’Azione cattolica è un modo per esprimere da parte dei fedeli laici l’essere Chiesa.
Il titolo che avete dato alla vostra Assemblea elettiva, “Camminare insieme, con la Chiesa, nel mondo”, si pone in una certa sintonia con il Piano Pastorale diocesano che in quest’anno cerca di risvegliare la passione per l’annuncio “Una Chiesa che annuncia il mistero di Cristo”.
La prima parola da mettere a fuoco è la parola camminare-andare che ci fa ricordare la parola “uscire” tanto usata da Papa Francesco. Non è il tempo di stare fermi. La nostra cultura, del resto, è una cultura in continua evoluzione, che cambia in maniera rapidissima e che spesso non si ferma su niente, non approfondisce nulla e rimane ferma alla superficie delle cose. […]
La relazione (incarnazione) è dunque la categoria che ci riguarda come cristiani e che deve guidare il modo nel quale cerchiamo di vivere la nostra fede. Un cristianesimo che non cerca relazioni, è insignificante; come è insignificante una Chiesa che si chiude in se stessa; come è insignificante una Azione Cattolica che non si pone in relazione umilmente, ma anche con grande entusiasmo, con la realtà ecclesiale e sociale nella quale è inserita. […]
Attenzione: non siamo noi a chiedere al Signore di camminare con noi; è Lui che ha deciso ed ha promesso di camminare insieme con noi. Spesso però, questo suo stare “insieme” con noi, non avviene secondo modalità che siamo noi a decidere. Un po’ come avvenne per i due discepoli che la sera di Pasqua andavano da Gerusalemme ad Emmaus: spesso il Signore si unisce a noi, cammina insieme con noi, senza che noi ce ne accorgiamo. […]
Non c’è il rischio che anche noi, come Chiesa, e voi come Azione Cattolica, abbiamo perduto la sapienza della fede per acquisire la stoltezza della logica del mondo; e che questa perdita di sapienza ci abbia reso lenti nel credere che il Signore non abbia smesso mai di accompagnarci?
Non corriamo forse anche noi, Chiesa, e voi Azione Cattolica, il rischio di credere di più alle nostre logiche umane e assai meno alla logica del Vangelo che passa inesorabilmente attraverso la via della croce, cioè del sacrificio, del dono di sé e della gratuità più totale? […]
Qualche volta sembra che si rischi di smarrire questa consapevolezza del vostro essere Chiesa e del vostro essere nella Chiesa particolare che, per noi, è la nostra Chiesa pisana. Se così non fosse, l’A.C. perderebbe la sua peculiarità e la sua identità più profonda e cioè appunto il fatto di essere Chiesa e non soltanto Anziani e Giovani, insieme con Cristo, sempre giovane e con la Chiesa sempre capace, con Cristo, di offrire bellezza e gioia in ogni tempo.
E’ l’augurio che faccio anche a voi A.C. di Pisa!
Dalla relazione dell’Arcivescovo Giovanni Paolo Benotto all’Assemblea elettiva
(Pisa – Seminario S. Caterina – 19 febbraio.2017)