Resoconto e prospettive – Lorenzo Mastropietro sul triennio AC 2014-2017

 

Care amiche e cari amici

Sono già passati 3 anni dall’ultima Assemblea elettiva diocesana, alla quale partecipai con un pò di timore ma anche tanto entusiasmo, desideroso di mettere il mio tempo e il mio bagaglio di esperienze a disposizione dell’AC diocesana per poter essere, personalmente e in associazione, al servizio della Chiesa e delle persone che vivono nel mondo. Ringrazio il Signore di avermi dato questo dono e il nostro Arcivescovo per la fiducia dimostrata nell’Azione Cattolica e nelle sue potenzialità.

Amare la Chiesa, servire il mondo” era il tema di quella giornata. Due verbi che ben descrivono anche oggi le motivazioni e le finalità del nostro essere in Azione cattolica. Papa Francesco ci aveva già spronato con i suoi gesti a dare una impostazione molto operativa alle linee di indirizzo dello scorso triennio. Avevamo infatti indicato alcuni impegni molto concreti per poter essere più efficaci nelle nostre attività di testimonianza e di annuncio. Tra i tanti impegni di allora alcuni sono stati realizzati bene, altri un pò meno, altri disattesi per mancanza di tempo o di energie. Ma non è mai mancata la buona volontà di fare ed essere presenti nella Diocesi secondo le indicazioni del nostro Arcivescovo.

Sono state tante le iniziative messe in campo in questi tre anni. Penso ai campi scuola, alle giornate di ritiro o di ritrovo per i ragazzi, gli studenti e i giovani, alle iniziative per conoscerci meglio e integrarci di più in un lavoro di squadra; al percorso per giovani innamorati, alla convenzione col Liceo Dini per l’Alternanza scuola lavoro per gli studenti del MSAC. Tantissimi i contatti con persone e altre associazioni sia in diocesi che a livello regionale e nazionale, relazioni fondamentali per poter dare al nostro impegno il respiro che lo caratterizza e che non conosce confini per sua natura, né geografici né di appartenenza.

Gli incontri, gli eventi, i progetti e le iniziative poste in essere sono state realizzate con l’obiettivo – e la speranza – di riuscire ad attivare processi di bene e di crescita nel bene, facendo sempre attenzione alla superiorità della realtà sull’idea e del tempo sullo spazio (Evangelii Gaudium 221, 232).

Tanta la quantità e tanto l’impegno, che affidiamo alle mani di Dio e alle vostre preghiere. Sarà il tempo a dirci se lo abbiamo speso bene. Non dobbiamo dimenticare mai che tutto ciò che facciamo lo facciamo per le persone che incontriamo, nelle chiese, nella Chiesa ma principalmente fuori dalla Chiesa, specialmente noi che abbiamo fatto la scelta di appartenere a questa associazione e siamo sempre chiamati a dare manifestazione del Signore Gesù. “…Al di là di qualsiasi apparenza, ciascuno è immensamente sacro e merita il nostro affetto e la nostra dedizione. Perciò, se riesco ad aiutare una sola persona a vivere meglio, questo è già sufficiente a giustificare il dono della mia vita.” [Evangelii Gaudium 274]

Ho avuto la fortuna di essere stato delegato dall’Arcivescovo a partecipare al Convegno Ecclesiale Nazionale 2015 di Firenze. Una bella esperienza di Chiesa che si ritrova per verificare insieme il proprio cammino e ascoltare le critiche e i suggerimenti di chi le vuole bene. Indimenticabile l’incontro col papa in Cattedrale il 10 novembre 2015 e il suo incoraggiamento a camminare tutti insieme, pastori e fedeli, condividendo le speranze e le responsabilità, in un unico sforzo di dare attuazione al suo progetto di Chiesa descritto nell’Evangelii Gaudium.

L’AC era già consapevole di questo compito, infatti già il nostro assistente generale, il compianto Vescovo mons. Mansueto Bianchi aveva promesso al papa il 3 maggio 2014, all’inizio del triennio, davanti a più di 6.000 persone presenti nella Sala Nervi in Vaticano: ““Conti su di noi, Padre Santo, per quel progetto di Chiesa che ci ha raccontato nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium; conti su di noi per quello che è stato lungamente un desiderio, un sogno, una preghiera dentro ciascuno di noi e che oggi Lei ci dona come una proposta di impegno e di realizzazione.”

Forti dell’esperienza del Convegno abbiamo deciso di dare come titolo alla prossima assemblea “Camminare insieme, con la Chiesa, nel mondo”. Camminare insieme per esprimere e mettere in pratica lo stile sinodale che siamo chiamati a vivere nella Chiesa, ma avendo come obiettivo il bene nella vita delle donne e degli uomini, dove essa si realizza, nel mondo, fuori dalle chiese. Insieme per imparare ad avere un cuore capace di comprendere l’altro, nelle sue gioie e principalmente nei suoi dolori, nell’atteggiamento di chi accoglie e accompagna, per discernere nel bene e integrare nella comunità.

Camminare insieme per fare da ponte a partire dalla Chiesa, dove attingiamo la grazia di Dio, le motivazioni e la libertà per continuare a portare la buona notizia di Gesù con la parola e con la vita là dove il Signore ci chiama a vivere e a testimoniare la sua misericordia.

Camminare insieme perché da soli, ognuno di noi o anche la sola associazione, non approderebbe da nessuna parte. Lo Spirito Santo parla a tutti e ciascuno di noi deve tenere desta l’attenzione per ascoltarne la voce, quindi insieme con chi il Signore ci ha posto accanto nella Chiesa e nei luoghi della vita concreta. “Lo spirito dimora nella Chiesa e nei cuori dei fedeli come in un tempio“. Questa semplice affermazione del Concilio Vaticano II – Lumen Gentium 4 – è così semplice che rischia di sfuggirci mentre invece ci apre a una realtà vertiginosa!

Grazie della vostra presenza! Buona Assemblea e Buon Cammino!

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