“Non più schiavi, ma fratelli”

Il messaggio del Papa per la 48° Giornata Mondiale per la Pace

Questo è il titolo del secondo Messaggio di Papa Francesco, che viene inviato alle cancellerie di tutto il mondo e segna anche la linea diplomatica della Santa Sede per l’anno che si apre. Spesso si crede che la schiavitù sia un fatto del passato. Invece, questa piaga sociale è ancora fortemente presente anche nel mondo attuale.

In ideale sviluppo del Messaggio 2014 “Fraternità, fondamento e via per la pace”, questo della prossima Giornata, sottolinea l’essere tutti figli di Dio, che rende gli uomini fratelli e sorelle con eguale dignità. La schiavitù colpisce a morte tale fraternità universale e, quindi, la pace. La pace, infatti, c’è quando l’essere umano riconosce nell’altro un fratello che ha pari dignità.

Nel mondo, molteplici sono gli abominevoli volti della schiavitù: il traffico di esseri umani, la tratta dei migranti e della prostituzione, il lavoro-schiavo, lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, la mentalità schiavista nei confronti delle donne e dei bambini. E su questa schiavitù speculano vergognosamente individui e gruppi, approfittando dei tanti conflitti in atto nel mondo, del contesto di crisi economica e della corruzione. L’obiettivo è la costruzione di una civiltà fondata sulla pari dignità di tutti gli esseri umani, senza discriminazione alcuna.

Alcune Proposte da vivere in parrocchia

Il tradizionale impegno dell’Azione Cattolica per il Mese della Pace rappresenta bene il connubio tra formazione, sollecitudine personale per la conoscenza e la preghiera, e la responsabilità di esprimere pubblicamente la dedizione alla causa della costruzione della pace. Si trovano, infatti, nella proposta associativa, gli stessi elementi fondamentali dell’autoformazione personale e di gruppo: il riferimento essenziale alla Parola di Dio (lectio divina e studio personale della Bibbia); la preghiera personale e liturgica, che permette di fondare nell’ascolto e nel rapporto con il Signore le relazioni con gli altri; l’attenzione alla propria vita e alla realtà nel suo insieme; la coscienza di appartenere alla Chiesa delineata dal Concilio Vaticano II; la consapevolezza di far parte di una comunità civile che trova i suoi riferimenti nei principi fondamentali della Costituzione italiana. Ogni anno perciò, il messaggio del Papa per la Giornata mondiale della Pace si presta all’approfondimento personale e in gruppo, ad occasioni di preghiera e d’impegno pubblico. Il testo, che in genere viene pubblicato l’8 dicembre, può essere letto e approfondito, a livello personale o in un piccolo gruppo, per ricavarne un breve volantino di sintesi, con alcuni passi particolarmente significativi, da distribuire il giorno di Capodanno alle celebrazioni eucaristiche.

Il tema del messaggio si presta all’approfondimento successivo in una riunione del gruppo dei giovani o degli adulti, che può essere anche proposta ai simpatizzanti e a tutta la comunità parrocchiale, magari chiedendo la collaborazione del parroco o di un membro del centro diocesano. Invocare da Dio il dono della pace, può esprimersi nella preghiera personale, ma anche nella proposta di un incontro di preghiera di gruppo o comunitario.

La sollecitudine per la pace può essere una buona occasione per costruire un’esperienza di preghiera ecumenica o di preghiera condivisa con i rappresentanti di altre confessioni religiose o dove si invitano i rappresentanti di altre religioni ad offrirci la testimonianza del loro impegno per realizzare la pace.

Infine si può costruire, sul tema della ricerca della pace, un confronto con tutti gli uomini di buona volontà e con i rappresentanti della comunità civile (gli amministratori comunali, le associazioni, le scuole) per condividere un percorso che può dar luogo alla realizzazione di una marcia, di una fiaccolata o di un incontro pubblico.

Insomma, il mese della Pace può offrire, ad una associazione caratterizzata dal desiderio di vivere con intensità e impegno l’essere di AC, opportunità importanti per realizzare un percorso formativo e vivere i valori associativi, cercando di trasmetterli ai vicini e ai lontani, con radicalità e testimonianza.

Renato Lemmi
vicepresidente adulti

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