VERSO L’ASSEMBLEA ELETTIVA

Pisa 16 febbraio: assemblea diocesana; Roma 1-4 maggio: assemblea nazionale

III. LE SCELTE E I PERCORSI

Adesione e vita associativa.

Il percorso assembleare rappresenta un’occasione propizia per rilanciare l’importanza e il significato dell’essere corresponsabili dell’Associazione. (…) Per questo ogni aderente e ogni responsabile è chiamato costantemente a curare con passione la proposta associativa, che va presentata come scelta bella e significativa per la vita delle persone. L’adesione o il suo rinnovo sono affidati alla cura di ogni responsabile e in particolare del presidente e del consiglio parrocchiale. (…) Una proposta associativa seria e bella non può che prendere le mosse, da una parte, dalla costruzione di legami personali da promuovere e custodire, dall’altra, dalla cura di una vita associativa ricca, significativa, capace di essere segno di speranza per la comunità cristiana e il territorio in cui l’Associazione vive.

Cura degli educatori e dei responsabili.

L’Azione Cattolica da sempre dedica una parte essenziale della proposta formativa alla cura degli educatori e dei responsabili, che rappresentano il patrimonio più bello che l’Associazione offre alla comunità ecclesiale e civile oggi. (…) Questi vanno accompagnati, accolti e rassicurati nei momenti di difficoltà personale e comunitaria, in modo tale che possano assaporare la profondità della scelta del servizio non come un impegno tra i tanti, ma come un’esperienza che coinvolge in maniera forte la propria vita, a servizio della crescita dei fratelli. È importante pensare un accompagnamento degli educatori a livello personale, in cui ciascuno si senta sostenuto nel cammino e venga aiutato a cogliere la bellezza del donare il proprio tempo per la cura delle persone a lui affidate…

La realtà ecclesiale che cambia.

In conseguenza di tutte le trasformazioni del nostro tempo, anche la comunità ecclesiale è in una fase di profondo mutamento, che non deve scoraggiare, ma che va anzi interpretata come una grande opportunità per la Chiesa di accogliere le sfide del mondo e di parlare ancora al cuore degli uomini. (…)

Vogliamo impegnarci perché la fede e le appartenenze non siano motivi di rottura, ma di speranza, e ricchezze da condividere. In particolare, la presenza dei migranti nei nostri territori ci sollecita a una più profonda conoscenza reciproca, a un atteggiamento di prossimità… Un altro cambiamento di portata significativa riguarda la riconfigurazione degli assetti territoriali, organizzativi e pastorali delle diocesi. In questo cammino ecclesiale, l’Azione Cattolica deve sapersi inserire positivamente, con un dono di vitalità e un contributo di lettura sapienziale della storia. Siamo chiamati a custodire ciò che ci rende Associazione e a impegnarci per essere sempre più soggetti attivi e protagonisti nel cambiamento della vita delle comunità, operando sempre in maniera sinergica e organica.

Stili di vita, politica e bene comune.

Riaffermare il valore dell’impegno laicale significa anche confrontarsi con il volto concreto delle persone e abitare quelle prassi partecipative che rendono viva la democrazia nella quotidianità. L’attenzione alla città non va intesa come una forma di ripiegamento lontana dalla macropolitica, ma piuttosto come stile che educa all’ascolto e alla partecipazione, aprendo a dimensioni sempre più grandi. (…)

Non bisogna temere di sbilanciarsi verso l’esterno per contribuire a un nuovo progetto per la società civile. La comunità cristiana è luogo profetico che interroga le istituzioni, perché i cristiani si lascino interrogare a loro volta dalla storia e dal vissuto delle persone, confrontandosi in modo trasparente e propositivo con i diversi interlocutori istituzionali, affinché si prendano a cuore, sempre e dovunque, la promozione dell’uomo in tutte le sue dimensioni, spirituali e materiali. La Dottrina sociale della Chiesa resta parola morta, se non si traduce in prassi pastorale tangibile e in esperienza culturale sperimentabile… Occorre testimoniare pubblicamente uno stile di vita personale coerente con il Vangelo ogni giorno, nelle strade delle nostre città. L’impegno religioso va inteso come scelta di frontiera di un laicato orientato a una cittadinanza cristianamente ispirata e laicamente declinata.

Altri articoli in questo numero