Benvenuto Lorenzo! Due chiacchiere al caminetto con il nuovo presidente
Dario: Allora Lorenzo, ora che sei presidente e vedi l’Associazione nella sua totalità cosa pensi sia da fare nei primi 100 giorni? E qual è la scelta più importante, strategica, di lungo periodo?
Lorenzo: Caro Dario, innanzitutto ti ringrazio per quanto hai fatto per l’AC negli ultimi 6 anni. Nei 3 in cui sono stato presente ho visto, grazie al tuo impegno, come siamo riusciti a riportare l’Associazione nei luoghi lontani della diocesi e come tanti associati hanno voluto partecipare all’assemblea diocesana di febbraio. Mons. Guerri, a lungo Rettore del nostro seminario, non ricordava di aver visto tanta gente fermarsi a pranzo nei locali del seminario dal 1971! Anche il continuo lavoro di tessitura svolto dall’ex e neo segretario Marzio Daddi è stato importantissimo. Una spiritualità del telefono davvero efficace. Sono felice che Marzio abbia accettato di fare il segretario anche in questo triennio.
Sto iniziando solo ora a vedere l’Associazione nella sua articolazione anche geografica. Dopo il mio primo Consiglio diocesano, ho iniziato a prendere contatti per preparare l’incontro a Roma con Papa Francesco, il 3 maggio prossimo, di tutti i presidenti parrocchiali e degli assistenti d’Italia. Quale migliore occasione per manifestare la nostra gioia nella fede, insieme al Papa! Pur nella difficoltà di conciliare tempi e responsabilità in famiglia, nello studio e nel lavoro, sto rilevando entusiasmo e gioia di fare insieme cose belle nell’Associazione per tutti, associati e non associati, specialmente per i giovani.
La strategia è semplice: portare Gesù nella nostra vita e nelle scelte quotidiane, testimoniando la gioia del Vangelo! Senza rimanere estranei al mondo ma entrando più che mai nei problemi e nelle difficoltà delle famiglie, degli studenti e dei lavoratori. Anzi vigilando perché siano riconosciuti i diritti di tutti a poter realizzare i propri sogni, specialmente dei più giovani. Caro Dario, come dice Pupi Avati – le famiglie devono tornare ad essere, come un tempo, il luogo dove i sogni dei figli sono protetti e sviluppati. Per raggiungere questo obiettivo bisogna avere il coraggio di denunciare le ingiustizie verso i più poveri e continuare a scandalizzarsi per le violenze raccontate dai giornali. La gioia non deve nascondere le sofferenze, anzi deve aiutarci ad abbracciarle per portarle ad una dimensione più umana, nella fratellanza e nella condivisione. Credo che per far questo 100 giorni non bastino, anzi che una vita intera non basti!
Dario: L’Arcivescovo ti ha sottolineato qualche compito in particolare?
Lorenzo: L’Arcivescovo è stato molto caro con me. Con lui ho avuto brevi occasioni di incontro negli eventi ufficiali e a fine mese andrò a trovarlo in Arcivescovado. È molto occupato nelle visite pastorali e mi stupisce come riesca a tenere questo ritmo di incontri. Ha davvero una marcia in più e sa comunicare entusiasmo con la sua capacità di relazione con tutti.
Ha molto a cuore che l’AC crei spazi e occasioni di incontro per la crescita umana e spirituale di tutti, specialmente dei giovani, crescita accompagnata da una profonda motivazione nel vivere i Sacramenti e la preghiera personale e in famiglia.
Ciò che mi ha impressionato – in una breve telefonata subito dopo la nomina – è che mi ha ringraziato! Ero io a ringraziarlo per la fiducia che ha avuto in me e questo suo ringraziarmi mi ha colpito tantissimo. È un fatto normale – dirai tu – ma mi ha davvero dato una carica formidabile! Ho sentito una grande responsabilità ma allo stesso tempo una grande forza. Ve ne siete accorti nel primo Consiglio diocesano dello scorso 17 marzo?
Dario: Sì, davvero la tua serenità tenace sembrava trasparire una risorsa nascosta! Ancora una domanda: la famiglia in AC è un luogo importante di crescita, spazio teologico e pastorale. La tua come ha preso la nomina?
Lorenzo: Temevo che fossero spaventati per l’impegno che mi sarà richiesto. Invece sono stati molto contenti e io ho sentito tutta la loro vicinanza e il loro affetto, come sempre. Tornando a casa, in questi ultimi giorni di doppio lavoro (di giorno in Piaggio, la sera dopo cena per entrare a pieno regime nelle attività dell’Associazione), mi bastava il loro sorriso e l’abbraccio di Maggiorana per essere pronto a ripartire. Che il buon Dio li conservi in salute!
Anche in parrocchia a Orzignano mi hanno preparato una festa, con tanto di regalo – la croce di Papa Francesco – consegnato sull’altare durante la Messa. Sono stati davvero molto cari e devo ringraziare don Giovanni Vannoni e il diacono don Moreno Volpi per la loro vicinanza.
Naturalmente ho comunicato la nomina anche ai miei di L’Aquila – devi sapere, caro Dario, che vivono nelle case della Protezione Civile e che la loro vita è ancora stravolta. Mi hanno fatto un sacco di feste! Mia mamma Fausta – l’altro ieri era il suo 84° compleanno e le ho spedito un bellissimo mazzo di fiori di campo – mi ha detto: “…fai bene Lorenzo a impegnarti in Azione Cattolica, bisogna che il mondo veda che ci sono persone che operano per il bene. E poi non è bello rimanere senza fare niente! Bisogna sempre impegnarsi!”. Io le ho risposto, chinando un po’ la testa: “Hai ragione mamma, non ti preoccupare… ma mi pare che sto già facendo abbastanza!”.
Ora tocca a me con le domande! Scusa Dario, tanto siamo tra amici… non ti sono bastati 6 anni visto che hai rinnovato la disponibilità anche per il nuovo Consiglio? E quali sono i ricordi più belli?
Dario: Caro Lorenzo, mica è facile raccontare 6 anni in due righe! Innanzitutto è vero che anche nel servizio in AC è sempre più quel che si riceve di ciò che si dona, davvero! In questi anni sono stato sempre più coccolato da un bellissimo clima di famiglia e di prossimità, specie in momenti difficili. Ho gioito (per fare solo un esempio) del clima vivace, ricco di speranza degli incontri dell’ACR e dell’Associazione tutta nelle giornate della pace, sempre con l’affettuosa presenza dell’Arcivescovo. Credo ancora di avere molto da imparare: hai presente che in AC la formazione dura tutta la vita? E poi sono amante del bello, e proprio in AC ho conosciuto la Chiesa bella del Concilio, la nostra Chiesa. Questo è davvero sovrabbondante per restare! Quindi: ciao Lorenzo, ci vediamo al Consiglio del 28 aprile!
Lorenzo: Anche prima! Buona Pasqua, Dario!
Dario: Buona Pasqua anche a te e a tutta la tua famiglia!
Dario Caturegli
Lorenzo Mastropietro