“UNA CHIESA CHE ANNUNCIA IL MISTERO DI CRISTO”
IN VACANZA CON IL PIANO PASTORALE E CON L’EVANGELII GAUDIUM
Pur con la fine delle attività dell’anno associativo e l’estate alle porte, di certo non dimentichiamo che “da Dio non si va mai in vacanza”! Così a tutti voi auguriamo un riposo estivo che sia non solo rigenerazione fisica ma anche riscoperta della fedeltà ai Sacramenti, momento di intima preghiera e di discernimento; e perché poi non prepararci già al nuovo anno associativo, all’importante obiettivo per l’AC e per tutta la chiesa diocesana, del terzo anno del Piano Pastorale sull’annuncio? Al numero 94 nel PP “Una chiesa con le porte spalancate” (capitolo VII, Prospettive di lavoro nel quinquennio) troviamo l’icona dell’anno sull’annuncio: “il Campanile, segno della presenza di Dio nel mondo e nuovo ambone per annunciare il mistero di Cristo”. Ecco che nell’immaginario il Campanile sarà non più soltanto una famosa meta turistica ma anche l’altoparlante di un annuncio antico e sempre nuovo. Starà a noi spandere la melodia dei suoi rintocchi, “a significare la presenza di Dio nel mondo e ad annunciare il mistero di Cristo Salvatore di ogni uomo”. “Contenuto e riferimento costante […]: una Parola da ascoltare, da pregare, da annunciare e da tradurre in opere di carità. Una Parola che chiama sempre alla conversione e che chiede di poter essere offerta nell’amicizia ad ogni fratello” (ib). Non bisogna lasciarci spaventare da quello che, pur essendo il fulcro della cristianità, ci appare sicuramente un compito arduo. Sempre chiamati ad essere testimoni credibili della nostra fede e speranza, oggi ci è chiesto di rafforzare la nostra risposta. In piena sintonia con il PP si presenta anche la terza parte dell’esortazione “Evangelii gaudium” di Papa Francesco sull’annuncio del Vangelo (nuovamente affidata alla riflessione di tutti al recente Convegno Ecclesiale di Firenze), soprattutto dove che ricorda che “Tutto il popolo di Dio annuncia il Vangelo (n° 111) e che dobbiamo annunciare il Vangelo proprio a tutti: questa salvezza, che Dio realizza e che la Chiesa gioiosamente annuncia, è per tutti (n° 113)”. Gli strumenti concreti dell’annuncio vengono infine esplicitamente indicati già nel Piano Pastorale: ascolto, preghiera, annuncio e carità. Non dovranno mai mancare, nella vita delle nostre associazioni e comunità, ma soprattutto nella vita di ciascuno di noi. Tutto comincia dalla Parola: nell’ascolto facciamo quindi sempre riferimento al Magistero, al nostro Vescovo e ai sacerdoti assistenti; nella preghiera valorizziamo i momenti personali e comunitari, assicurando il giusto tempo all’adorazione e ai sacramenti; nell’annuncio rilanciamo “tutte le forme già in essere nelle nostre comunità e in particolare il servizio per il catecumenato degli adulti” (94 PP); nella carità prendiamo a cuore le necessità del prossimo e del territorio, e spendiamoci anche nella collaborazione con la pastorale della carità. Ma soprattutto amiamo Cristo e la Sua chiesa e così la nostra vita farà da specchio a questo amore. È sempre questo il segreto per una testimonianza alla portata di tutti. Molti di noi infatti non hanno la possibilità di impegnarsi attivamente, quando il lavoro occupa molto del nostro tempo, quando l’età fa mancare le energie… Ma questo non ci relega in secondo piano. Basta amare Cristo, perché “se hai in tasca il profumo del muschio non hai bisogno di raccontarlo a tutti. Il profumo parlerà in tua vece” (Bruno Ferrero).