InformAC Giugno 2013
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Il tempo dell’estate da poco iniziata, una volta stagione per definizione di svago (talvolta fatuo) e di consumo (spesso improvvido), da qualche anno è connotata dalla crisi economica, che in estate è esplosa e nell’estate spesso si manifesta nei suoi aspetti particolarmente acuti e desolanti.
Anche quest’estate, dai primi rilievi statistici, non pare essere segnata da cenni di ripresa e dal ritorno a ferie lunghe e lontane dalla propria città…
Eppure, a ben guardare, mai come in questi tempi possiamo fare delle vere ferie. Certo si tratta di recuperare il vero senso delle ferie e del riposo. Innanzitutto il tempo liberato dagli impegni è occasione non per fuggire da se stessi ma per recuperare se stessi, ritrovarsi nelle mete, nei valori, per raccogliersi nella propria dimensione interiore. E come Carretto ne “Il deserto nella città” scriveva che si poteva adorare anche nella propria casa, così il momento del raccoglimento in sé non è impossibile all’ombra di un castagno a qualche decina di minuti da casa e sulla spiaggia più vicina nel primo mattino.
Così anche la sobrietà negli stili di vita e nelle ferie imposta dalla crisi può farci riscoprire il valore dei beni culturali e spirituali accanto a quelli materiali. E mentre i beni materiali sono costosi e limitati, i beni spirituali sono ancora assai a buon costo e illimitati. Tra questi vogliamo mettere anche uno spazio di lettura: di un romanzo, di un libro di spiritualità, della Parola per eccellenza: un libro del Vangelo o dell’antico Testamento magari letto per intero.
Qualcuno ha detto che la lettura è come la moltiplicazione dei pani: perché avvenga occorre donare qualcosa di sé (i pani, i pesci…il proprio tempo, l’attenzione); ma il risultato è grande: S. Gregorio Magno si meravigliava che i libri crescessero insieme allo spirito di colui che li leggeva!
Insomma si tratta di dare spazio a tutto l’uomo. Alla sua dimensione fisica: e le ferie sono occasione da non perdere per riposare, passeggiare e fare bagni di sole e di mare; ma anche alla sua dimensione interiore: anche l’anima ha bisogno di ferie, ma non nel senso che vada lasciata sonnecchiare: anzi più le concediamo spazi, più la interroghiamo, più la coinvolgiamo e più si ricrea e ci da il riposo della pace interiore.
Dario Caturegli, presidente diocesano